Vincenzo Maranghi era un uomo
riservato, non rilasciava interviste, poco o niente si sapeva
della sua vita privata, del mondo al di fuori di Mediobanca.
Quando morì, nel 2007, i più informati fra i giornalisti ne
segnalarono due passioni, la pesca e le auto sportive. Ce n'era
anche una terza, la fotografia. E a questa sua passione è
dedicata una mostra a Milano, dal 17 al 30 novembre, alla
Galleria Valeria Bella.
Maranghi inizia a fotografare in età matura. Oggetto
privilegiato della sua ricerca sono i paesaggi e le città
d'arte: luoghi della natura in diverse stagioni dell'anno, più
volentieri nei mesi freddi; particolari architettonici, giochi
geometrici, dettagli malinconici e silenziosi. Fra diapositive,
negativi e positivi, Maranghi ha lasciato un archivio di oltre
ottomila immagini, realizzate in un periodo compreso fra il 1981
e il 2002 in diverse località, in Italia e all'estero (Azzorre,
Ticino, Camaldoli, Venezia, Dolomiti).
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