Le indagini sono ancora aperte e
"ci sono cose da approfondire sull'attentato del 15 agosto
scorso" sotto casa di Fabrizio Corona, dove esplose una bomba
carta, "perché non abbiamo ancora raggiunto l'obiettivo, ossia
individuare il responsabile". Lo ha spiegato Liliana Ciman,
dirigente della sezione criminalità organizzata della Squadra
Mobile di Milano, nel processo milanese a carico dell'ex 're dei
paparazzi' e della sua collaboratrice Francesca Persi per quei
2,6 milioni di euro in contanti trovati in parte in un
controsoffitto, in parte in cassette di sicurezza in Austria.
Dall'episodio della bomba carta, denunciato da Corona, è
scaturita poi l'indagine che ha portato al ritrovamento dei
contanti e all'arresto dell'ex agente fotografico.
L'investigatrice, rispondendo in particolare alle domande della
difesa di Corona che ha insistito sul punto, ha spiegato che il
calciatore Giuseppe Sculli, denunciato dall'ex 'fotografo dei
vip' per tentata estorsione, non c'entra con la bomba carta.
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