"Qui in Italia ho imparato ad apprezzare
la bellezza della vita": Ruud Gullit ha ripercorso il suo
passato italiano tra Milan e Sampdoria parlando con Fabio Fazio.
L'olandese ha parlato tra l'altro dell'esperienza nel grande
Milan di Arrigo Sacchi: "Sacchi non parlava inglese benissimo:
una volta mi voleva dire che dovevo fare una finta e mimando il
gesto si è stirato un muscolo del collo. Era un grande
allenatore e un personaggio, ma anche un fanatico: urlava
sempre". L'olandese ha mostrato umanità scherzando sulla sua
immagine e citando i suoi tentativi di lasciare una traccia
anche fuori dal calcio, come quando dedicò il Pallone d'Oro a
Nelson Mandela. "Mi disse che quando era in prigione non aveva
nessuno ed ero uno dei suoi pochi amici - ha detto Gullit -: per
noi in Olanda era importante parlare dell'apartheid". Poi i
ricordi del periodo alla Sampdoria: "Trovai la libertà di
giocare e la felicità perché per le strade potevo girare
tranquillamente. Tornato al Milan lo feci col cuore, ma fu un
errore".
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