(di Roberto Ritondale)
   (ANSA) - MILANO, 17 GEN - Una messa in scena cristallina per raccontare, soprattutto ai ragazzi, una tragedia che rischia di essere dimenticata: quella di Rita Atria, la più giovane testimone di giustizia in Italia, morta suicida il 26 luglio 1992.
    Lo spettacolo, dal titolo 'Una storia disegnata nell'aria', è stato rappresentato ieri sera al Teatro Verdi di Milano (unica data in programma) emozionando tanti giovani seduti in platea.
    Perché il monologo, scritto e interpretato da Guido Castiglia, punta a toccare il cuore dei ragazzi rileggendo i fatti di cronaca che hanno segnato l'Italia (in particolare la morte di Falcone e Borsellino) da un punto di vista diverso: quello 'privato' di Rita Atria e di sua cognata, Piera Aiello, anche lei testimone di giustizia.
    Molta parte dello spettacolo, attraverso un racconto essenziale e poetico, dilata a dismisura il volo di Rita dal settimo piano del palazzo in via Amelia 23, a Roma. Poco più di due secondi analizzati in ogni più piccolo dettaglio, con il pigiama rosa scelto dalla 17enne per il suo ultimo 'viaggio' che diventa una mongolfiera soave e tragica.
    Lo spettacolo porta in scena quelle che furono le emozioni di Rita: la disperazione per l'uccisione di suo padre e suo fratello Nicola, la ribellione al pensiero mafioso, la felicità per il primo amore, l'ebbrezza per il "profumo della libertà" mai respirato prima nella sua Partanna (Trapani) e infine l'angoscia per la morte di Borsellino (che per Rita era diventato 'zio Paolo'). Una strage che sgretola definitivamente la vita della ragazza, il cui vuoto si fa solitudine.
    Il testo è stato scritto in collaborazione con Piera Aiello.
    La scenografia dello spettacolo, prodotto da 'Nonsoloteatro' in collaborazione con Libera Piemonte, è di Lucio Diana. Ha collaborato alla messa in scena Fabrizio Cassanelli. (ANSA).