Da luglio a settembre il ghiacciaio
del Morteratsch in Svizzera, ha perso circa 5 mt di lunghezza e
fino a 6 mt di spessore. Lo rivela una nuova tecnica di
monitoraggio con i droni messa a punto dall'Università di
Milano-Bicocca e testata appunto sul Gruppo del Bernina. Ideato
dal gruppo di Telerilevamento del Dipartimento di Scienze
dell'Ambiente, Territorio e Scienze della Terra (DISAT), insieme
a Geomatica, Glaciologia e Microbiologia, il metodo apre la
possibilità di stimare bilanci di massa su diversi ghiacciai
alpini e anche di capire che cosa li renda più scuri assorbendo
maggiormente le radiazioni e quindi accelerando la fusione. Il
drone pesa 1.380 gr, misura 35 cm di diagonale, può volare fino
a 72 Km/h e restare in volo fino a 15-20 minuti. "L'utilizzo
combinato della spettroscopia di campo, di droni e sensori
satellitari - spiega Biagio Di Mauro, ricercatore alla Bicocca -
permetterà di avere un quadro più completo dello stato dei
ghiacciai alpini, in forte ritirata da inizio secolo".
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