Il Comune di Milano e le due
società Metropolitana Milanese e A2a, che gestiscono
rispettivamente il servizio idrico e la rete del gas, sono state
ammesse come parti civili nel processo per la voragine che si è
aperta in corso di Porta Romana dopo forti piogge, il 26 luglio
di due anni fa.
Lo ha deciso il giudice della quinta sezione penale del
Tribunale Maria Pia Bianchi, che ha rinviato al 6 febbraio del
prossimo anno la seconda udienza del processo in cui quattro
persone sono imputate per disastro colposo. Nel corso della
prossima udienza saranno sentiti i primi testimoni chiamati da
Maura Ripamonti, pm titolare dell'indagine, tra cui un
funzionario dei vigili del fuoco arrivato tra i prim isul luogo
del disastro. La voragine, profonda una dozzina di metri e larga
6 metri per 3, secondo gli accertamenti sarebbe stata causata
dai lavori di costruzione di un edificio residenziale che
comprendevano anche l'apertura di una "intercapedine" tra il
secondo e il terzo piano interrati.
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