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Uccisa in chiesa, il padre: 'Non perdono'

Il sagrestano omicida potrà godere della semilibertà dal 2017

(ANSA) - BRESCIA, 17 AGO - Il 18 agosto 2006 veniva uccisa a Brescia la 23enne Elena Lonati, trovata senza vita sulla scala che porta a un vecchio pulpito della piccola chiesa di san Gaudenzio, nel quartiere cittadino di Mompiano. Per l'omicidio è stato condannato a 18 anni e quattro mesi il sagrestano cingalese Wimal Chamila Ponnamperumage, conosciuto come Camillo e coetaneo della vittima. Oggi ha 32 anni, è detenuto nel carcere di Brescia e dal prossimo anno potrà godere della semilibertà. "Per me quella persona non esiste, non posso perdonarlo" ha detto oggi, a distanza di dieci anni, Aldo Lonati, il padre della ragazza che venne trovata in un sacco di cellophane. "Vivo in Italia e rispetto le sentenze, anche se per chi ha ucciso mia figlia la giustizia è stata troppo clemente" ha aggiunto.
    Il sagrestano ha sempre detto di aver spinto la ragazza, di averla fatta cadere e, convinto fosse morta, si sarebbe fatto prendere dal panico e avrebbe così nascosto il corpo. La ragazza sarebbe morta successivamente per soffocamento.
   

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