Claudio Salvagni, uno dei
difensori di Massimo Bossetti, non ha avuto timore a usare la
parola "tortura" in relazione alla vicenda giudiziaria del
muratore di Mapello e ha elencato quelli che, a suo avviso, sono
"colpi bassi" da parte di investigatori e inquirenti: tra queste
l'acquisizione delle lettere tra Bossetti e la detenuta Gina e
quel video, che ritrae un furgone, per l'accusa del muratore,
che fu diffuso alla stampa: "Si è trattato di un video
confezionato come un pacchetto dono, per tranquillizzare la
gente, per avere il mostro, il pedofilo, il mentitore seriale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA