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Yara: Corte d'Assise, no a nuove perizie sul Dna, il processo va avanti

La richiesta avanzata dalla difesa di Bossetti è stata respinta perchè ritenuta 'non decisiva'

I giudici della Corte d'Assise di Bergamo hanno respinto le richieste di perizia sul Dna e sull'allineamento delle telecamere di sorveglianza chieste dalla difesa di Massimo Bossetti. Il processo pertanto prosegue. giudici della corte d'assise di Bergamo non hanno accolto la richiesta di perizio presentata dalla difesa di Massimo Bossetti ritenendo "non decisivo ogni ulteriore accertamento" sul punto nell'ambito del dibattimento. E' invece stato ritenuto "superfluo" l'accertamento chiesto dalla difesa sulle telecamere che avrebbero ripreso il furgone di Bossetti il giorno della scomparsa di Yara.

I giudici della Corte d'assise di Bergamo hanno deciso che, come chiesto dai difensori, debba essere acquisita l'intera corrispondenza tra il muratore di Mapello e una detenuta del carcere di Bergamo che si chiama Gina. Il pm aveva chiesto l'acquisizione solo di alcune delle missive ma i difensori hanno chiesto entrino nel processo tutte quante perché queste vanno "contestualizzate". Alcune delle lettere contengono dei passaggi giudicati dall'accusa scabrosi e con riferimenti alle ricerche a sfondo pornografico contenute nei computer sequestrati all'imputato. Secondo la difesa, invece, il contenuto delle lettere non ha alcuna attinenza con quelle ricerche.

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