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Studio vicinato, 6 su 10 'asociali'

Costume e Società

Studio vicinato, 6 su 10 'asociali'

Indagine su 1.800 italiani, tra cause frenesia e timidezza

MILANO, 12 aprile 2016, 13:47

Redazione ANSA

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Altro che rapporti di buon vicinato: nell'epoca dei social, il condominio è il regno della diffidenza e del distacco, dove a malapena si conosce il nome dei vicini e si evita addirittura di salutarli. E' quanto emerge da un'indagine online su 1.800 italiani, secondo cui sono almeno 6 su 10 (61%) a vedere con fastidio chi abita alla porta accanto.

   Lo studio, legato a un esperimento sociale chiamato 'The Nextdoor Hello', è stato promosso da Nescafé e ha tracciato un identikit della diffidenza tra vicini di casa: "Il motivo principale sta nella frenesia della routine quotidiana (73%), che impedisce di approfondire qualsiasi rapporto che non riguardi la famiglia, gli amici o il lavoro. Si ha poco tempo per la socializzazione (68%), scoraggiata ancor più dall'aumentata percezione di micro-criminalità e terrorismo data dai media (39%).

   Quasi un italiano su 2 (49%) teme di essere ignorato dal vicino, il 32% ha paura di essere invadente e il 29% è troppo timido". Quando il contatto è inevitabile, come fanno gli italiani a divincolarsi? Otto su dieci, secondo l'indagine, "fanno proprio finta di niente (79%), abbassando lo sguardo o fingendo di scrivere un sms. Segue la frase 'Scusa ma sono di fretta' (68%), seguita da 'Sono in ritardo' (64%). Il 45% addirittura evita di utilizzare l'ascensore se già occupato da altri vicini, mentre il 39% si assicura che sulle scale non ci sia nessuno quando esce". L'inquilino asociale è soprattutto uomo, tra i 31 e i 50 anni (71%), che abita in una grande città del Nord come Milano, Torino, Venezia e Bologna.

   Tra le categorie più asociali ci sono i manager, i liberi professionisti, gli avvocati, i banchieri e gli impiegati. "Per abbattere questi muri - conclude Marco Costa, del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna - basta creare attività comuni come pulizia dei luoghi condivisi o feste di condominio. Piccoli gesti come l'offrire un caffè o del cibo permettono d'incontrare gli altri senza la preoccupazione di dover interagire in modo personale, mitigando l'ansia di un contatto".

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