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Minacce e proiettile a Pinti Inox

Minacce e proiettile a Pinti Inox

'Suicidati'. Uno zio sequestrato nel '79, riscatto da mezzo Mld

BRESCIA, 05 marzo 2016, 13:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Minacce di morte e un proiettile di kalasHnikov sono arrivati nei giorni scorsi al presidente della Pinti Inox, azienda bresciana che produce pentole, posate e casalinghi in acciaio inossidabile. Lo scrive oggi Il Giornale di Brescia, precisando che è stato lo stesso imprenditore, Claudio Edoardo Pinti, 41 anni, a denunciare l'episodio ai carabinieri di Gardone consegnando anche la lettera di minacce e il bossolo. "Sei un morto che cammina" gli è stato scritto. "Hai pochi giorni per usare il proiettile per suicidarti e fai un favore a tutti, altrimenti se non ti uccidi cominciamo ad usarlo noi" ha scritto una mano ignota. La famiglia Pinti è molto nota nel mondo dell'imprenditoria. La Pinti è stata fondata nel 1929 ed è considerata leader del Made in Italy nel suo settore. Nel 1979 uno zio dell'attuale presidente venne sequestrato e rilasciato dopo 22 giorni dietro il pagamento di un riscatto per mezzo miliardo di lire.
   

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