Sette rinvii a giudizio per i
tafferugli del 28 settembre 2009 a Bologna, quando centri
sociali cittadini entrarono a contatto con le forze dell'ordine
mentre, a poca distanza, era in corso un convegno sullo sport
con il ministro dell'interno dell'epoca, Roberto Maroni. Li ha
decisi il Gup Alberto Ziroldi, dichiarando però la prescrizione
per i reati di porto di oggetti atti ad offendere, travisamento
e manifestazione non autorizzata.
I sette, appartenenti a Crash e Tpo e difesi dagli avvocati
Elia De Caro, Simone Sabattini e Marina Prosperi, vanno dunque a
processo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nei loro
confronti furono all'epoca eseguite misure restrittive, per uno
arresti domiciliari e per sei obblighi di firma. Gli
scontri scoppiarono all'angolo tra via Santo Stefano e via
Cartolerie. Qui un cordone di agenti in tenuta antisommossa
bloccava l'accesso a via de' Chiari, dove si trova
l'aula absidale dell'Università, sede del convegno.
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