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Sequestrata Marocco,fidanzato scarcerato

Sequestrata Marocco,fidanzato scarcerato

Donna voleva incontrare suoceri. Provvedimento Riesame Milano

MILANO, 10 febbraio 2016, 12:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' stato scarcerato ed è tornato libero Hamid Chouichou, giovane marocchino arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di aver sequestrato a scopo di estorsione la sua fidanzata, una ventenne nata in Veneto da genitori marocchini. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano, accogliendo la richiesta della difesa. Il collegio di giudici, presieduto da Luisa Savoia, ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano su richiesta della Dda di Venezia, che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri.
    Secondo l'ipotesi dell'accusa, l'uomo avrebbe finto di voler invitare in Marocco la fidanzata per presentarle i futuri suoceri e poi in realtà l'avrebbe sequestrata chiedendo anche un riscatto di 70mila euro. Il rapimento, poi, è stato denunciato in Italia dai familiari della ragazza e con l'aiuto delle forze dell'ordine marocchine a Fes (Marocco) la donna era stata liberata e due sequestratori sono stati arrestati. L'uomo era accusato di essere l'ideatore.
Per i giudici, come si legge nelle motivazioni della scarcerazione, "dalla lettura degli atti, ed in particolare dalle dichiarazioni rese" dalla giovane, dalla "sorella e dalla madre", pur "in presenza di elementi che chiamano in causa" il marocchino "quanto meno come soggetto a conoscenza di una vicenda che necessita di ulteriori approfondimenti, gli stessi non assumono la qualità di elementi gravemente indiziari in ordine alla sua partecipazione ad un sequestro di persona". Tra l'altro, il Riesame spiega che "la parte offesa non ha fornito elementi coerenti in ordine alla causale del rapimento, apparendo piuttosto singolare che il fidanzato abbia organizzato un sequestro di persona solo perché irritato da una richiesta pressante di conoscere i genitori". E la ragazza, sempre secondo i giudici, "non ha spiegato perché si sia determinata a recarsi in Marocco a conoscere i genitori del fidanzato pur risultando sposata con un suo amico". Gli indizi, scrivono ancora i giudici, "non raggiungono la soglia di gravità che costituisce condizione imprescindibile per disporre e mantenere una misura cautelare". Inoltre, "altro elemento che presenta elementi di perplessità è costituito dal fatto che" la ragazza agli investigatori "riferiva che quando veniva liberata dalla polizia giudiziaria in Marocco i tre suoi sequestratori venivano tratti in arresto ma uno dei tre immediatamente scarcerato in quanto estraneo ai fatti". Alla sorella, però, "avrebbe riferito che al momento della liberazione uno dei tre si dava alla fuga".   

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