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Rapinatore ucciso: gioielliere indagato

Rapinatore ucciso

Rapinatore ucciso: gioielliere indagato

Per eccesso colposo in legittima difesa, atto tecnico dovuto

MILANO, 27 novembre 2015, 18:19

Redazione ANSA

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(di Francesca Brunati e Andrea Gianni)
Rodolfo Corazzo, il gioielliere che martedì sera a Lucino di Rodano, nel milanese, ha ucciso un rapinatore albanese entrato nella sua casa insieme a due complici ancora in fuga, è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati della Procura di Milano per eccesso colposo in legittima difesa.
Oggi pomeriggio i pm Alberto Nobili e Grazia Colacicco, che coordinano le indagini condotte dai carabinieri, hanno consegnato a Corazzo, alla presenza del suo legale, l'avvocato Piero Porciani, un'informazione di garanzia. Il provvedimento, "un atto tecnico dovuto e imposto dalla legge", è stato spiegato, non è arrivato a sorpresa e si è reso necessario affinché il gioielliere possa nominare suoi consulenti di fiducia per l'autopsia sul corpo dell'albanese, fissata per lunedì prossimo, o per gli esami genetici o balistici e altri accertamenti irrepetibili che saranno effettuati nelle prossime settimane.
Inoltre, come è stato riferito in Procura, l'inchiesta in cui Corazzo, ancora sotto choc, figura come indagato, è anche un atto a sua garanzia: i magistrati, convinti che si tratti di un caso di legittima difesa, ritengono ci sia bisogno di un'indagine per fare luce su quanto accaduto tre giorni fa nella villetta di via Matteotti e soprattutto del vaglio di un giudice sull'episodio per stabilire se si sia trattato o meno di legittima difesa. La villa dove martedì sera sono state vissute due ore di terrore e dove la figlia di 10 anni del gioielliere è stata minacciata e portata all'ultimo piano da uno dei malviventi per cercare i gioielli, proprio nelle scorse ore è stata dissequestrata. Per il momento, però, Corazzo e i suoi familiari preferiscono non tornarci.
"Il mio assistito non è turbato dal fatto di essere indagato - ha spiegato Porciani - ma per il fatto che ci siano dei delinquenti ancora in libertà". E poi, ha proseguito l'avvocato, "ha deciso di entrare in silenzio stampa perché vuole dedicarsi a sua figlia di 10 anni, la principale vittima di questa storia. Inoltre, - ha sottolineato il difensore - teme ritorsioni da parte dei due rapinatori che non sono ancora stati presi". "Sono molto stanco - ha affermato Corazzo - e spero che i riflettori si spengano presto. La magistratura farà il suo lavoro mentre io ora voglio pensare solo ai miei familiari".
Intanto proseguono le indagini per identificare i due complici in fuga e appurare l'esistenza o meno di un quarto uomo. Inquirenti e investigatori, inoltre, stanno cercando di ricostruire gli spostamenti di Valentin Frrokaj, l'albanese ergastolano e latitante morto nella sparatoria, nei giorni precedenti la rapina. E questo per capire anche, come ipotizza Corazzo, se ci sia stato un basista, un altro albanese, che vive nella zona. Infine i carabinieri nel pomeriggio, prima di togliere i sigilli, hanno effettuato un sopralluogo nella villa del gioielliere per analizzare la traiettoria dei proiettili e cercare le ogive.

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