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Si dimette Cda Pio Albergo Trivulzio

Si dimette Cda Pio Albergo Trivulzio

Da medici documento critico su scelte dirigenza

MILANO, 12 dicembre 2014, 20:37

Redazione ANSA

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Dopo Tangentopoli e 'Affittopoli' un nuovo terremoto scuote la casa di riposo più famosa d'Italia: a seguito delle accuse mosse dai medici alla dirigenza, oggi il Cda del Pio Albergo Trivulzio ha approvato a maggioranza una mozione di sfiducia nei confronti del Direttore Generale dell'Ente, Giovanni Maria Soro. Nella riunione odierna, i consiglieri hanno anche annunciato che rimetteranno il loro mandato non appena completate le urgenze pendenti.

"Nonostante i numerosi richiami e sollecitazioni, il Consiglio - ha comunicato lo stesso Cda in una nota - ha dovuto prendere atto del progressivo deterioramento dei rapporti tra il Direttore Generale, il Cda e gli altri Soggetti aziendali, compresi i medici e il personale sanitario". "Questa insoddisfazione - viene ancora spiegato - è di fatto riconducibile a comportamenti e a uno stile manageriale, nella pianificazione e gestione operativa dell'Ente, non sempre dettati dai necessari principi di credibilità". Alla fine dello scorso mese, i medici dell'ex Baggina avevano sottoscritto un documento molto critico sulle scelte dei dirigenti della casa di riposo, e lo avevano inviato a Regione, Comune, Cda, Asl e Ordine dei medici.

In particolare, i medici lamentavano i tagli alla parte sanitaria e la nuova organizzazione dell'istituto, che a loro parere aveva generato confusione senza produrre alcun risparmio. Nei suoi tre anni in carica, il Cda guidato dall'imprenditrice Laura Ferro "ritiene di aver preso tutte le decisioni strategiche possibili. A tutt'oggi però - si legge ancora nella nota diffusa in serata - il mancato adeguamento del finanziamento pubblico per le prestazioni erogate e l'eccesso di vincoli della pubblica amministrazione impediscono all'Ente ulteriori miglioramenti nei servizi". "Il crescere delle strumentalizzazioni politiche - conclude il Cda - certamente non ha fatto bene all'Ente e ha reso inaccettabile per il Cda proseguire la sua opera disinteressata".

"La situazione denunciata dai medici era insostenibile - commenta Riccardo De Corato, vice-presidente del Consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale in Regione - ed è un passo nella direzione giusta la presa di coscienza dei vertici del Pat del bisogno di fare un passo indietro. Avevamo chiesto il commissariamento della struttura ed evidentemente hanno capito che non stavamo scherzando e che saremmo andati in fondo a questa storia". Per Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, "questo Cda ha fatto un importante lavoro dal punto di vista del risanamento in un ente che aveva certamente bisogno di una svolta in termini di moralità".

"Ora - prosegue l'assessore - con Regione Lombardia dovremo sederci attorno a un tavolo per valutare il da farsi, avendo come primario obiettivo l'interesse dei lavoratori e degli ospiti. E' evidente che si debba superare la situazione di tensione che si è venuta a creare nell'Istituto. Così come è necessario tornare a lavorare per ambiziosi piani di sviluppo. In quest'ottica - conclude Majorino - resto convinto che la scommessa della fusione con il Golgi sia da riprendere con forza, attraverso un confronto basato su valutazioni concrete e non su slogan''.

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