"Al malato terminale che negli ultimi
giorni di vita con dolori violentissimi chiede l'iniezione per
morire serenamente gli viene negata. Se il medico la fa può
essere accusato di omicidio. Ma molti la fanno, è un movimento
sott'acqua che lavora in maniera clandestina". Lo dice Umberto
Veronesi ai 20 anni dello Ieo, l'Istituto europeo per
l'oncologia da lui fondato. "Oggi la magistratura riesce a
correggere ciò che il legislatore ha malamente costruito -
aggiunge - ma non sempre ci riesce".
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