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Moratti rinuncia a presidenza Inter

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Moratti rinuncia a presidenza Inter

Si dimettono anche, dal cda, il figlio, Ghelfi e Manzonetto

MILANO, 23 ottobre 2014, 15:11

Redazione ANSA

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Moratti lascia l'Inter: con lui vanno via il figlio Angelomario, Rinaldo Ghelfi e Alberto Manzonetto. Un terremoto che sancisce la fine di una storia lunga quasi una vita. L'addio e' la conseguenza dell'accusa lanciata dal Ceo Michael Bolingbroke sulla precedente gestione, secondo lui responsabile di un deficit imponente. Thohir arriva allo stadio per la partita dell'Inter contro il Saint Etienne e, ai microfoni di Mediaset, dice: "Rispetto la decisione di Moratti. Ho parlato con lui, l'ho incontrato. Il rapporto tra le due famiglie non cambiera'. Lui vuole supportarmi. Ma, allo stesso tempo, come presidente, devo rivedere certe operazioni del club". Moratti rinuncia alla carica di presidente onorario in una nota diffusa nel primo pomeriggio e coglie tutti di sorpresa anche se i segnali di una rottura con Thohir potevano essere captati. "Internazionale Holding srl - si legge - comunica che in data odierna il Dott. Angelomario Moratti, il Dott. Rinaldo Ghelfi e il Dott. Alberto Manzonetto hanno rassegnato, ciascuno a titolo individuale, le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione della Società F.C. Internazionale Milano S.p.A.. Internazionale Holding S.r.l. comunica, inoltre, che il Dott. Massimo Moratti in data odierna ha rinunciato alla carica di Presidente Onorario di F.C. Internazionale Milano S.p.A. gentilmente offertagli da Mr. Erick Thohir nel novembre dello scorso anno".

Le ragioni del gesto di Moratti non sono difficili da ricercare e da spiegare: lunedi' scorso all'assemblea dei soci, il Ceo Michael Bolingbroke, al fianco del presidente Thohir e di fronte ai giornalisti, addossava le responsabilita' del passivo di bilancio (circa 100 milioni di euro) ai guasti della passata gestione, la stessa che ha fatto dell'Inter una societa' appetibile sul mercato grazie ai tanti titoli in bacheca. Lo stesso Bolingbroke ammoniva: guai a ripetere gli errori del passato. Parole pesanti in un contesto sbagliato, parole che hanno avuto un impatto su Moratti che ha cosi' maturato la decisione di uscire definitivamente di scena. La situazione economica dell'Inter era ampiamente nota: Thohir e la nuova cordata indonesiana hanno avuto modo di studiarla e di passarla al setaccio in una lunga e sfibrante trattativa per acquistare le quote di maggioranza. Moratti deve aver fatto queste valutazioni quando ha deciso di lasciare, arrabbiato e amareggiato per l'atteggiamento di Thohir e dei suoi uomini. Poco o nulla c'entra invece la sgarbata risposta di Mazzarri a Moratti il quale aveva detto che il destino degli allenatori dipende dai risultati e che se questi non arrivano sono guai per qualsiasi tecnico.

«Non ho tempo di pensare a ciò che ha detto Moratti - diceva ieri Mazzarri - quindi neppure a disperdere energie per rispondergli. Sono concentrato sul Saint Etienne. Voglio solo che i miei giocatori crescano sotto la mia direzione e rendano al massimo». Una uscita infelice che comunque deve aver irritato Moratti: era stato proprio l'ex presidente a puntare su Mazzarri dopo l'esonero di Stramaccioni. Parole ingrate secondo l'ex presidente dell'Inter e che sanno di beffa anche alla luce di quanto fatto finora da Mazzarri: un sofferto quinto posto l'anno scorso e un andamento altalenante quest'anno con appena nove punti in sette partite. Ce ne e' abbastanza per lasciare, delusione e amarezza prevalgono. Un addio pesante anche per Thohir che ora - da solo e senza alcun parafulmine - dovra' mostrare quello che davvero sa fare.

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