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Luxottica, azienda: "Nessuna novità su uscita Guerra"

Borsa di Milano incerta con Europa, tiene Luxottica

"Relativamente alle voci sulla possibile uscita di Andrea Guerra, amministratore delegato di Luxottica Group, la società precisa che al momento i membri del consiglio di amministrazione non hanno ricevuto alcuna comunicazione in tal senso e non è stato convocato alcun consiglio di amministrazione". Lo afferma l'azienda in una nota su richiesta della Consob, specificando che l'argomento potrebbe essere affrontato in un prossimo Cda.

Milano incerta con Europa, tiene Luxottica - Listini azionari europei piatti in avvio di seduta sull'attesa in mattinata di diversi dati macroeconomici del Vecchio continente e nel primo pomeriggio di una raffica di indici dagli Usa. Piazza Affari ondeggia attorno alla parità (Ftse Mib -0,05%) con Tod's in rialzo del 2% dopo l'acquisto di azioni da parte del patron Della Valle, Fiat cresce di mezzo punto e Luxottica tiene (-0,3%) dopo lo scivolone di ieri. Più debole Mediaset (-0,7%), qualche vendita sulle banche (Bper e Mps -0,6%).

Ieri indiscrezioni di stampa ipotizzavano che il sodalizio tra il fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, e l'amministratore delegato, Andrea Guerra, fosse vicino al capolinea. Il manager sarebbe stato in procinto di lasciare la guida del colosso degli occhiali a causa di dissidi con l'azionista di riferimento. "Confermiamo che da tempo il presidente Leonardo Del Vecchio e l'a.d Andrea Guerra si stanno confrontando sulle migliori strategie future del gruppo", era stata l'unica ammissione arrivata dall'azienda. "La società non commenta le notizie apparse oggi sulla stampa" aveva detto una portavoce, precisando che "al momento non è stato convocato alcun consiglio di amministrazione".

Il divorzio, descritto come inevitabile da fonti attendibili, non si consumerà dunque prima della fine della pausa estiva. Il mandato di Guerra è in scadenza con l'approvazione del bilancio nella prossima primavera: tra le ipotesi quella di una separazione consensuale alla fine del 2014 o nei primi mesi del 2015. Del Vecchio avrebbe già sul tavolo una rosa di candidati, con candidature sia interne (in tal caso la scelta potrebbe cadere su Enrico Cavatorta, Cfo e direttore generale) che esterne (circolano i nomi dell'A.d di Autogrill e Wdf, Gianmario Tondato Da Ruos, e di Campari, Bob Kunze-Concewitz). Nessuna società di head hunter ma pochi uomini fidati lo stanno consigliando: si dice lo storico braccio destro, Luigi Francavilla, il banchiere Claudio Costamagna e l'avvocato d'affari Sergio Erede. Le voci sull'addio di un manager molto apprezzato dalla comunità finanziaria ha messo sotto pressione il titolo in borsa (-3,6% la chiusura, dopo aver toccato un ribasso massimo del 7,2%). "Se le indiscrezioni dovessero essere confermate, ci sarebbe minore visibilità sulla strategia di crescita del gruppo" e ci sarebbero "meno acquisizioni e più dividendi", hanno affermato gli analisti di Exane, tagliando da 45,5 a 40 euro il target price. Guerra, a.d di Luxottica dal luglio del 2004, in un decennio di impetuosa crescita condotta a suon di acquisizioni, ha fatto lievitare il titolo da 14 a 40 euro e il fatturato dai 2,8 miliardi a 7,3 miliardi.

All'origine delle divergenze tra il manager e l'azionista di controllo (Del Vecchio ha il 66,5% del capitale) ci sarebbero sì le "strategie", ad esempio alcune acquisizioni volute da Guerra che non sarebbero piaciute al presidente, come ad esempio quelle nel retail in Europa. Ma Del Vecchio - la cui presenza in azienda si è fatta più frequente negli ultimi mesi - sarebbe stato indispettito anche dal modo con cui è stato gestito l'accordo con Google per i Google Glass, da cui è stato tenuto all'oscuro fino all'ultimo. D'altra parte il rapporto di fiducia con Guerra era iniziato a scricchiolare già lo scorso febbraio, quando il manager aveva lasciato trascorrere molti giorni prima di intervenire per negare un suo interesse a far parte del governo Renzi. "E' necessario che da parte della proprietà e di Guerra venga fatta chiarezza, non si può lasciare l'azienda in una situazione di incertezza" ha detto Sergio Spiller, segretario della Femca Cisl. "Chiunque sia il suo successore, Luxottica ha 8.600 negozi nel mondo ed è un gruppo condannato a crescere senza mai fermarsi" ha aggiunto Giuseppe Colferai, segretario generale della Filctem-Cgil di Belluno.

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