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Yara, Bossetti risponde a pm e chiede nuova analisi Dna

Il faccia a faccia con il pm chiesto dallo stesso muratore accusato dell'omicidio di Yara

Quasi tre ore di interrogatorio per ribadire la propria innocenza. Tanto è durato l'interrogatorio in carcere di Massimo Bossetti, il muratore accusato di aver ucciso Yara Gambirasio e che finora si era avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti. Intanto i suoi legali, come hanno affermato al termine dell'interrogatorio gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, chiederanno di ripetere l'esame del Dna.

Al pm Letizia Ruggeri, Bossetti avrebbe in particolare chiarito alcune circostanze che riguardano il suo stile di vita e le sue frequentazioni, al centro della complessa indagine della Procura di Bergamo. ''Una indagine pazzesca, che non possiamo credere di poter smontare in una settimana'' ha commentato l'avvocato Salvagni, assicurando che Bossetti ha comunque risposto ''a tutte le domande'' del pm. Sul contenuto dell'interrogatorio è stato posto il segreto d'ufficio. In ogni caso Massimo Giuseppe Bossetti non avrebbe fatto nomi di altre persone, come invece era stato ipotizzato nei giorni scorsi.

Alcune delle domande degli inquirenti avrebbero riguardato la frequentazione del centro estetico in cui Bossetti andava a fare le lampade (raramente secondo lui, di frequente secondo la titolare) e l'uso del telefono cellulare che agganciò la cella di Mapello in un orario compatibile con il rapimento della ragazza nel pomeriggio del 26 novembre del 2010. ''Era scarico'', si era giustificato già in passato Bossetti quando gli era stato chiesto per quale ragione non ricevette, né fece comunicazioni fino alla mattina dopo alle 7 e 30.

Intanto dovrebbero cominciare in settimana le analisi sui reperti prelevati dalla Volvo di Bossetti e a bordo del suo autocarro dai Ris di Parma: peli, polveri e altro materiale che è stato rilevato dal Luminol ma che potrebbe non essere necessariamente sangue. Prosegue anche la raccolta di testimonianze per cercare un rapporto di conoscenza tra Bossetti e Yara che, però, continuerebbe a non emergere, soprattutto in relazione al centro sportivo di Brembate, all'uscita del quale Yara scomparve.

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