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Difesa, faremo appello, no al carcere

Omicidi a picconate

Difesa, faremo appello, no al carcere

Legali DI Kabobo, solo in altra struttura può essere curato

MILANO, 15 aprile 2014, 12:10

Redazione ANSA

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''Aspettiamo le motivazioni e poi andremo in appello''. Così i legali di Adam Kabobo, il ghanese condannato oggi a 20 anni di carcere per aver ucciso tre passanti a picconate, hanno preannunciato che ricorreranno contro la sentenza del gup di Milano Manuela Scudieri.
    I difensori, gli avvocati Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno, infatti, avevano chiesto l'assoluzione con il riconoscimento del vizio totale di mente. E hanno ricordato ai cronisti che pende in Cassazione (udienza fissate per il 30 maggio) la loro istanza, bocciata in passato dal gip e dal Riesame, per chiedere il trasferimento del ghanese dal carcere di San Vittore in un ospedale psichiatrico giudiziario, sempre in regime di custodia cautelare, dove l'uomo potrebbe essere meglio curato e seguire ''un percorso riabilitativo''. Dopo la sentenza, hanno chiarito i difensori, ''abbiamo spiegato tutto quello che è successo a Kabobo''. E ancora: ''Noi riteniamo che il carcere non sia il luogo adatto per curarlo e ci auguriamo che venga trasferito''. Riguardo ai tre anni da passare in una casa di cura e custodia dopo l'espiazione della pena (misura di sicurezza disposta dal gup), i legali hanno precisato che ''la misura, in realtà, può poi essere rinnovata anche per altri anni, dipenderà dalle condizioni psichiche di Kabobo''.
   

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