Nutrizione e filiere alimentari sono al centro della strategia
di sviluppo sostenibile di Costa crociere. Negli ultimi due anni
nei menu dell'intera flotta sono stati inseriti piatti e ricette
(oltre 500 proposte) espressione della tradizione italiana e
della dieta mediterranea, privilegiando stagionalità e
prossimità di frutta e verdura freschi per un'alimentazione sana
e bilanciata, ma anche, appunto, sostenibile. Un passaggio che
ha comportato una revisione e un aggiornamento nella gestione
degli acquisti e della cucina sulle navi posizionate nelle
diverse aree geografiche del mondo. E in quest'ottica è stata
consolidata la partnership con aziende impegnate nella gestione
responsabile della filiera e della produzione fra cui Barilla,
Agrimontana, Illy e Carlsberg.
La riduzione degli sprechi sulle navi della compagnia inizia
nella fase di produzione dei piatti e arriva fino al momento dei
consumi. Si parte dalla sensibilizzazione e dal coinvolgimento
della parte di equipaggio impegnato nell'area culinaria e il
porssimo passo sarà coinvolgere anche il cliente, facendogli
comprendere l'importanza di scegliere la giusta porzione, senza
riempire il piatto a dismisura attratto dall'abbondanza, per poi
avanzarne la metà. "Noi pesiamo tutto quello che resta nel
piatto oltre a sapere ad esempio quanto arrosto o quanto pane è
rimasto, siamo già arrivati all'ottimizzazione degli sprechi in
fase di preparazione, e adesso la collaborazione con il Banco
alimentare che consente di donare le eccedenze "fisiologiche"
(su una nave per default si prepara un po' di più di quello che
viene consumato) chiude un cerchio" spiega Stefano Fontanesi
corporate executive chef di Costa crociere e aggiunge: "Per chi
fa il mio mestiere e mette la passione e fatica nel preparare il
cibo, buttarne via è un calcio nei denti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA