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Parassiti killer, capofila in Ue è centro italiano

Liguria&Europa

Parassiti killer, capofila in Ue è centro italiano

Agroinnova pronto a Sos, da peste basilico a batteriosi kiwi

BRUXELLES, 19 gennaio 2016, 19:01

Redazione ANSA

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Sono pronti ad affrontare ogni killer di piante e colture, dalla 'peste del basilico' alla batteriosi del kiwi fino al punteruolo rosso, i ricercatori di Agroinnova, il centro di competenza per l'innovazione nel campo agro-ambientale dell'Università di Torino, che a Bruxelles si candida come centro europeo sulla biosicurezza.
    "Di fatto lo siamo già, dobbiamo solo mantenere la rete virtuale di partner che abbiamo e allargarla a nuove competenze e settori nel comparto agro-forestale" spiega Maria Lodovica Gullino, docente di patologia vegetale all'Università di Torino.
    Direttore di Agroinnova, ha coordinato il progetto Plantfoodsec, finanziato con fondi europei e che ha coinvolto 13 partner di otto Paesi, fra cui Israele, Usa e Turchia. Plantfoodsec ha individuato 570 parassiti, identificato 63 patogeni particolarmente pericolosi, e creato una lista di 21 coltivazioni strategiche in Europa. "A parte la Xylella, di cui si sta occupando la magistratura, sono diversi i nemici da battere a livello europeo e globale" spiega Gullino, che cita il caso della batteriosi del kiwi.
    Arrivata tramite materiale infetto dalla Cina, ha colpito qualche anno fa Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lazio, ma è un esempio positivo di risoluzione del problema, anche se con "dolorose eradicazioni" racconta l'esperta. "Abbiamo avuto un rapido riconoscimento e poi un'ottima interazione con i servizi fitosanitari" spiega Gullino, che contro i parassiti killer promuove innanzitutto una diagnostica preventiva. Casi come quelli della 'peste del basilico', che ha colpito la Liguria prima fra 2002 e 2003, poi nel 2014, "sono stati risolti in buona misura, ma rimane l'allerta: i semi sono vettori formidabili e bisogna conciarli con metodi sostenibili, una pratica ancora poco diffusa". (ANSA)

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