Il consiglio regionale della
Liguria ha approvato una mozione per dire 'no' all'eventuale
'applicazione di protocolli pro-islam negli ospedali liguri' e
invitare il sistema sanitario ad attenersi alle linee guida
nazionali del Ministero della Sanità. Sono stati 16 i voti a
favore (centrodestra) e 9 i contrari (Pd, M5S, Rete a
Sinistra/LiberaMente Liguria e Liguri con Paita) al documento
presentato dal capogruppo di FdI Matteo Rosso.
Come premessa l'assessore regionale alla Sanità Sonia Viale
ha ribadito che la Giunta Toti non ha mai ipotizzato
l'introduzione di protocolli ad hoc per le singole fedi
religiose nel sistema sanitario regionale.
"Non esistono protocolli pro-islam, è un fatto creato dal
consigliere Rosso", interviene il capogruppo Pd Giovanni
Lunardon definendo il proponente "islamofobico".
"Al massimo sono cristianofilo", replica Rosso.
"Nessuno mette in discussione il principio universalistico di
erogazione del servizio sanitario nazionale - interviene il
consigliere Valter Ferrando (Pd) - per una donna che ha un
cancro alla mammella non conta niente la scelta del medico se
applicare una protesi equina, o suina, che costano uguale".
"Secondo la sinistra abbiamo la discriminazione tatuata sul
petto - dichiara il capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza
- per la sinistra l'unico pericolo è il rischio di un ritorno
della marcia su Roma, invece il nostro voto vuole ribadire che
individuiamo un potenziale rischio e vogliamo intervenire". Il
consigliere Sergio Rossetti (Pd) è uscito dall'aula al momento
del voto per "non finire nella classifica dei pro e contro
l'islam stilata su facebook da Rosso".
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