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Liguria, case popolari prima a italiani

Consiglio regionale

Liguria, case popolari prima a italiani

Approvata la legge che modifica i criteri per l'assegnazione

GENOVA, 30 maggio 2017, 19:26

Redazione ANSA

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 Da oggi sarà più difficile per gli stranieri chiedere una casa popolare in Liguria. Dovranno dimostrare di essere regolarmente residenti in Italia da 10 anni e che da cinque risiedono nella Regione. Lo stabilisce la riforma della legge regionale per l'assegnazione delle case popolari approvata dal Consiglio regionale con 16 sì (centrodestra) e 13 no (Pd, M5S e Rete a Sinistra-Libera-Mente Liguria). "Da oggi i liguri e gli italiani sono al centro delle politiche di edilizia residenziale pubblica. Questa riforma garantisce più investimenti, più equità, più giustizia, più case e più facilità di accesso a chi davvero ha bisogno di un alloggio pubblico, in modo da evitare sprechi e inefficienze. I nuovi criteri di assegnazione delle case Erp sono legge regionale", commenta il presidente della Regione Giovanni Toti.
    "Il principio secondo cui vengono 'prima gli italiani' è il minimo indispensabile, - dichiara l'assessore regionale all'Urbanistica Marco Scajola - non significa chiudere le porte ai migranti, ma chi vive in Italia ha finalmente riconosciuto un diritto, non sarà più superato da chi arriva nel nostro Paese da pochi mesi". ''La riforma non è contro nessuno - spiega Scajola - allarghiamo le maglie dell'edilizia residenziale pubblica, ci saranno più cittadini che potranno avere la casa popolare, non meno, e prevediamo nuove ristrutturazioni. Inoltre è giusto aiutare categorie come gli over 65, le giovani coppie, le famiglie con disabili e malati terminali, o le forze dell'ordine".
    La riforma della legge regionale per l'assegnazione delle case popolari in Liguria introduce: la possibilità di cambio di alloggi Erp tra Province liguri diverse ma solo per ragioni di salute o lavoro, la temporaneità del rapporto di assegnazione nell'alloggio pubblico definito dalla norma in otto anni rinnovabili, i bacini d'utenza costituiti da più Comuni, non solo quello di appartenenza, e una deroga alla proprietà nei confronti del genitore legalmente separato o divorziato che per decisione giudiziale non ha più la disponibilità dell'alloggio.
    Il 50% delle case sarà assegnata in base all'Isee, il 50% alle seguenti categorie sociali: anziani over 65, famiglie con disabili e malati terminali, giovani coppie under 40 con figli, appartamenti alle forze dell'ordine, famiglie soggette a procedure esecutive di rilascio, genitori separati o divorziati, persone sole con minori. Saltata la possibilità di sublocare parti della casa popolare come inizialmente previsto dalla riforma da parte dell'inquilino 'moroso incolpevole' (coloro che perdono il reddito per crisi aziendali o malattia). Il limite di sforamento del reddito Isee per chi ha figli e chi non ne ha, oggi rispettivamente non conteggiato per 10 e 3 anni, inizialmente ridotto a due anni non consecutivi dalla riforma, è stato uniformato a 5 anni consecutivi per tutti. Il reddito dei figli d'ora in poi farà cumulo sull'Isee della famiglia dopo cinque anni di sforamento di fila. Prevista l'emanazione biennale del bando per l'assegnazione di alloggi e lo snellimento delle procedure attraverso l'attribuzione alle Arte liguri delle funzioni di gestione anche delle attività relative alla stipula degli atti convenzionali di locazione.
   

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