Critica la posizione delle forze di
minoranza sul disegno di legge della Giunta sull'accreditamento
delle strutture sanitarie. Per il consigliere Andrea Melis (M5s)
"è discutibile il peso che assume ALiSa in tutti i procedimenti
autorizzativi in ambito sociale, che vedono i Comuni come
soggetti responsabili, salvo non comprendere se l'intervento di
Alisa sia o non sia vincolante".
Francesco Battistini e Gianni Pastorino (Rete a sinistra &
LiberaMente Liguria) definiscono il disegno di legge un "testo
scarno, lacunoso e generico. Tutto ciò che ha un reale impatto
sulla realtà è demandato ad una fase successiva. Tutto è nelle
mani della giunta, coadiuvata dal suo braccio operativo, ALiSa,
senza che ci sia alcuna possibilità di intervento o di
correzione da parte del Consiglio e della Commissione consiliare
competente". Secondo Battistini il provvedimento non guarda a
ciò che sarebbe utile per soddisfare domanda ed offerta. "Il
testo - ha aggiunto - non si focalizza sulla questione più
importante sotto il profilo socio sanitario: la persona".
Battistini avrebbe voluto un piano da poter essere revisionato
ogni tre anni.
Sergio Rossetti (Pd) critica la giunta che - ha detto - non
potendo presentare un quadro di riforma completo del sistema
regionale produce atti scollegati tra loro, "con il classico
metodo del carciofo, sfoglia foglia per foglia senza chiarire
quali sono gli obiettivi. Alla fine non rimarrà nulla". Rossetti
puntualizza: "Abbiamo inutilmente richiesto che il tema fosse
discusso in modo completo: la legge che definisce i principi
complessivi oggetto del disegno di legge, il manuale di
accreditamento che definisce regole e governo del sistema e le
delibere di attuazione operativa e tariffaria del sistema. Anche
l'OTA (Organismo territoriale di accreditamento previsto dalla
legge) appare ad esclusiva costituzione pubblica, con una
riserva mentale e culturale per cui il professionista esprime
competenze diverse se opera nel pubblico o nel privato". Secondo
il consigliere "con questa proposta il sistema
dell'accreditamento viene snaturato perché si differenziano
tempistiche e regole tra il sistema gestito direttamente dalle
aziende pubbliche e il sistema a gestione non diretta. Questo
aspetto potrebbe costituire un pregiudizio costituzionale della
legge".
L'assessore regionale alla Sanità Sonia Viale replica
rilevando che il disegno di legge è maturato al termine di un
lungo percorso con le istituzioni interessate. "Il testo
approvato dalla giunta è stato sottoposto ad un esame
approfondito con tutti i protagonisti, sia del mondo delle
professioni che sindacale". Viale ribadisce "la centralità dei
Comuni e la novità del parere tecnico da parte di ALiSa" che
interverrà, con l'ausilio dei massimi esperti, in modo organico
su tutta la regione superando il ruolo svolto fino ad ora dalle
commissioni di ogni singola Asl "evitando così le famose cinque
repubbliche". L'assessore sottolinea altri aspetti qualificanti
del provvedimento, fra i quali i tempi certi definiti per tutti
gli enti responsabili, la separazione delle tempistiche per le
autorizzazioni e per gli accreditamenti. Viale ribadisce "la
terzietà e imparzialità degli organismi" e il fatto che il
disegno di legge introduca per la prima volta un monitoraggio
regionale sulle strutture accreditate, che fino da oggi è
affidato ad ogni singolo Comune. L'assessore conclude: "ALiSa
sarà l'unico organismo che darà contezza di tutte le procedure
attivate dai diversi Comuni ai quali, però resta l'atto
definitivo tenendo conto della valutazione tecnica di Alisa".
Viale assicurato che i nuovi requisiti strutturali non verranno
applicati alle strutture già esistenti.
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