"Nel porto di Genova siamo in una
situazione particolarmente critica. Manca rispetto per chi opera
nel nostro settore, imprese di autotrasporto e autisti, mancano
le infrastrutture, manca la sicurezza per gli autisti che sono
costretti ad aspettare ore, o anche giorni come in questo caso,
in condizioni igieniche incredibili, senza poter tornare a casa
a vedere la famiglia". La delegazione di rappresentanti delle
imprese e degli autisti che protestano da due giorni al terminal
Psa di Genova Pra' riassume così la situazione illustrata al
prefetto di Genova nell'incontro di questa mattina e annuncia
che se non cambierà potrebbero partire anche uno sciopero o una
class action contro i terminalisti. "Siamo pronti a fare una
class action. In questi giorni abbiamo raccolto più di 600 firme
- spiegano chiedendo di mantenere, per ora, l'anonimato - di
autotrasportatori e titolari di aziende sulla nostra richiesta
di velocizzare il lavoro con l'automatizzazione dei diversi
passaggi per entrare dentro il terminal senza dover fare il giro
di tutti gli uffici per caricare e scaricare e di introdurre
una penale da addebitare a chi non ci fa lavorare. Ma se non
arriviamo a qualcosa potremo anche pensare a un'azione di
sciopero. Questa è stata una prima azione spontanea che ha messo
assieme autisti e imprese, ma se non arriviamo a un dunque
faremo altre azioni". Concluso l'incontro la delegazione è
tornata al porto di Pra' dove parleranno con i colleghi per
decidere se sciogliere la protesta e far tornare a casa gli
autisti. Il nodo oggi è il terminal Psa di Pra', ma titolari di
impresa e autisti hanno ricordato che il problema riguarda anche
i terminal di Sampierdarena, con le attese per poter carica e
scaricare che nelle scorse settimane hanno interessato il Sech
ed è generale la mancanza di servizi.
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