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Aspi: a Genova protesta contro vendita a Cdp

Aspi

Aspi: a Genova protesta contro vendita a Cdp

Familiari vittime Morandi, 'non va pagata,annullare convenzione'

GENOVA, 18 giugno 2021, 20:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   Manifestazione davanti alla Prefettura di Genova questa sera contro l'annunciata vendita di Autostrade per l'Italia a Cassa Depositi e Prestiti, protesta alla quale aderisce un mondo eterogeneo e trasversale di comitati, esponenti politici nazionali e locali, tra cui il Pd e il M5s, con l'ex M5s Mattia Crucioli (l'Alternativa c'è) e il consigliere regionale Ferruccio Sansa tra gli organizzatori. La richiesta al Prefetto di Genova è quella di chiedere al Mims di non firmare l'accordo per la vendita delle quote Aspi. Tra gli aderenti anche il comitato dei parenti delle vittime del Morandi, il ponte di Genova gestito da Aspi e crollato nel 2018 causando la morte di 43 persone. "Non è che vogliamo che Aspi non sia venduta, più che altro non vogliamo che sia pagata - dichiara la presidente del comitato Egle Possetti -. Penso che gli italiani abbiano già pagato a dovere e credo che con quello che è successo occorre proprio partire a monte, 20 anni fa, alla convenzione che va annullata. Dare questi miliardi francamente non ha nessun senso e credo che sia uno schiaffo alle nostre famiglie, alle vittime e a tutti gli italiani. E' stata una operazione finanziaria da nobel. Per 20 anni utili stratosferici, nessuna manutenzione o un pochissime e poi casca un ponte, purtroppo un incidente di percorso che hanno avuto. E poi dopo, tutti arrabbiati, e questi quindi vanno via con 9 miliardi, più recuperiamo anche il debito di altri 9 miliardi a bilancio, verranno pagati i risarcimenti, e questo è tombale da un punto di vista di responsabilità. Credo che sia un capolavoro della finanza, peccato che per i cittadini non è un capolavoro".
   Stanno intervenendo o è previsto intervengano sul palco montato davanti alla Prefettura di Genova, dopo la presidente del comitato dei familiari del Morandi, il senatore Lucio Malan, il consigliere regionale Ferruccio Sansa, il presidente del comitato Zona Arancione Massimiliano Brabanti, il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, il vice presidente regionale Armando Sanna, il consigliere regionale Gianni Pastorino, l'europarlamentare Rosa D'Amato e l'onorevole Francesco Forciniti. E poi il Comitato Autostrade Chiare (Luca Ternavasio), Comitato San Cristoforo (Andrea Ganzer), Assoutenti (Furio Truzzi), Usarci Liguria (Davide Caropreso), Il Popolo per la Cosstituzione, con Antonio Ingroia, Italia Nostra Genova (Vincenzo Lagomarsino), e il Comitato Quelli del Ponte Morandi (Giusy Moretti).
   "Oltre al danno anche la beffa, no. Non ci stiamo", dice Giusy Moretti del Comitato Quelli del Ponte Morandi. "Siamo quelli che avevamo 608 persone sotto il Ponte il 14 agosto 2018". "Lo Stato si dovrebbe vergognare e chiedere scusa alla Egle Possetti e alle 43 vittime e ai loro familiari solo per aver pensato di fare la trattativa con Aspi. Il 16 agosto 2018 sono arrivati a Genova politici e ministri da Roma dicendo che avrebbero tolto sicuramente la concessione ad Autostrade e hanno fatto l'opposto", ha detto il presidente dell'Associazione Quelli del Ponte Morandi Paolo Tosa.
   "Noi vogliamo che Autostrade torni a noi che siamo i proprietari a noi cittadini, pagando zero centesimi, cioè revocando la concessione Benetton noi non vogliamo che siano dati 9 miliardi e mezzo di euro a chi ha gestito il Morandi quando è crollato uccidendo 43 persone", ha detto il consigliere regionale Ferruccio Sansa. "Noi non vogliamo dare 9 miliardi e mezzo a chi ci lascia autostrade con 10 miliardi di debiti dentro, non vogliamo dare 9 miliardi e mezzo alle persone che ci lasceranno sul groppone 20 miliardi di euro di cantieri da realizzare che dovremo realizzare noi con i nostri pedaggi. Noi non vogliamo pagare 9 miliardi e mezzo a persone che in questi anni hanno dato 10 miliardi di dividendi".
   "La strada giusta è portare avanti il procedimento di decadenza della concessione - ha detto il senatore Mattia Crucioli (l'Alternativa c'è). Che significa riprendere il bene pubblico che è stato gestito in maniera insoddisfacente con gravissimi inadempienze, riprenderlo senza costi per lo Stato e anzi avviare anche le azioni legali per chiedere risarcimento dei danni". "Se non ci sarà una marcia indietro rispetto a questa transazione che ha dei costi elevatissimi per lo Stato e dei vantaggi eccessivi per il concessionario attuale - ha concluso faremo un esposto alla Procura presso la Corte dei Conti".
   Sulla vendita di Autostrade per l'Italia a Cassa Depositi e Prestiti "siamo fiduciosi che ci possa essere un ripensamento e un cambiamento radicale", ha poi detto Possetti al termine dell'incontro in Prefettura a Genova per portare le ragioni della manifestazione. "Altrimenti andremo avanti con azioni legali, non ci fermeremo", ha aggiunto. "Speriamo che serva a far ragionare, a far riflettere e a dare un segnale importante. Non possiamo essere presi in giro così tutti come cittadini". "Credo anche con quello che sta emergendo, con l'interrogazione alla Commissione Europea che è stata fatta e ha avuto esito positivo, ieri, rispetto alla gestione finanziaria della società, credo che debbano essere valutati tanti elementi", ha aggiunto Possetti.
   Nella delegazione ricevuta dal vice prefetto di Genova al termine della manifestazione contro la cessione di Autostrade a Cdp, c'era anche il senatore dell'Alternativa c'è Crucioli, che si è detto invece meno fiducioso: "So gli interessi che ci sono in campo - ha spiegato al termine dell'incontro in Prefettura -. Però non ho la minima intenzione di mollare il colpo come tutti gli altri che hanno aderito a questa manifestazione. Cosa potremo fare? Sicuramente un esposto alla Procura alla Corte dei Cconti - ha detto Crucioli -. Sicuramente continuare a dire che c'è un'alternativa e dire che questo accordo non è né eticamente corretto e né economicamente vantaggioso per i cittadini. E poi che ciascuno si assuma le proprie responsabilità".

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