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Spese pazze Genova: indagine per truffa, indebita percezione

Spese pazze in comune a Genova

Spese pazze Genova: indagine per truffa, indebita percezione

(V. 'Spese pazze Comune Genova: Bucci...' delle 12:41)

GENOVA, 11 giugno 2019, 19:45

Redazione ANSA

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La Sala Rossa del Consiglio comunale di Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Sala Rossa del Consiglio comunale di Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Sala Rossa del Consiglio comunale di Genova - RIPRODUZIONE RISERVATA

La procura indaga sulle spese dei 15 consiglieri comunali della passata amministrazione guidata da Marco Doria e attuali, su cui già la Corte dei Conti aveva aperto una inchiesta per danno erariale. E nelle prossime ore molti di loro potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati e ricevere un avviso a comparire. Il pubblico ministero Massimo Terrile ha aperto un fascicolo per truffa allo Stato e indebita percezione di erogazioni. A molti dei politici vengono contestate cifre che non superano i 30 euro: per loro, nel caso in cui venissero iscritti, la procura potrebbe successivamente chiedere l'archiviazione per particolare tenuità del fatto. La magistratura contabile ha indagato l'ex viceministro della Lega Edoardo Rixi (condannato a fine maggio a 3 anni e 5 mesi per le spese pazze quando era consigliere regionale) consigliere comunale fino al 2015 e l'attuale vicesindaco Stefano Balleari. Tra i consiglieri della passata legislatura che sono anche oggi a Palazzo Tursi figurano l'attuale vice sindaco Stefano Balleari (Fratelli d'Italia), Lilli Lauro (Forza Italia), Francesco De Benedictis (Direzione Italia), Pietro Salemi (Lista Crivello, già Lista Musso). Tra i 15 nomi anche quello dell'ex senatore ed ex capogruppo della Lista Musso, Enrico Musso. E, ancora, tra gli indagati figurano anche Simone Farello (Pd), Alessio Piana (Lega), Antonio Bruno (Federazione della Sinistra), Stefano Anzalone (Forza Italia), Gian Piero Pastorino (ex Sel), Alfonso Gioia (Lista Musso). Enrico Pignone (Lista Doria), Andrea Boccaccio (ex 5 Stelle) e Barbara Comparini (Lista Doria). Le spese improprie ancora da giustificare secondo la Corte dei Conti riguardano libri, schede e ricariche telefoniche, cuffiette acustiche e 'pen drive'. Il sindaco Bucci ha affermato che se venissero accertate responsabilità auspica le dimissioni.
   

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