Ha ancora davanti agli occhi
l'immagine di quel viadotto che 40 minuti dopo il suo passaggio
è crollato. La tragedia di Genova lo ha sfiorato, gli è passata
accanto, ma il dolore per i 43 morti, centinaia di sfollati e
una città ferita resterà vivo nella memoria. Si sente quasi un
miracolato Claudio Pozzani, poeta e performer genovese, anima da
24 anni del festival internazionale "Parole Spalancate" di
Genova, vetrina privilegiata per l'incontro tra poesia, musica,
danza, arti visive. "Ero in partenza per la Palestina per un
incontro poetico quando hanno cominciato a circolare le prime
voci della disgrazia - ricorda Claudio Pozzani in un colloquio
con l'ANSA - sono salito su quell'aereo con il cuore in gola,
col pensiero della mia città colpita a morte, spezzata in due. E
l'idea di allontanarmi per poi ritornare e trovarla diversa da
come l'avevo lasciata mi ha scosso nel profondo".
Il poeta in questi giorni è a Cagliari, dove si è appena
concluso con successo l'evento speciale della rassegna genovese
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