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Tangenti ateneo Genova: chiuse indagini per nove persone

Tangenti ateneo Genova

Tangenti ateneo Genova: chiuse indagini per nove persone

Ci sono quattro nuovi imprenditori tra gli indagati

GENOVA, 11 luglio 2018, 19:39

Redazione ANSA

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Un 'aula di un tribunale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'aula di un tribunale - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un 'aula di un tribunale - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il pubblico ministero Massimo Terrile ha chiuso le indagini su un presunto giro di tangenti per falsi lavori negli edifici dell'Università di Genova. L'avviso è stato inviato oltre alle cinque persone che finirono agli arresti domiciliari (due dipendenti dell'ateneo e tre imprenditori) ad altri quattro imprenditori e a sei società.
    La guardia di finanza arrestò Rosario Roberto La Rosa, impiegato amministrativo presso il settore Spese dell'area conservazione edilizia dell'università; Giovanni Di Lallo, imprenditore; Claudio Fabio Colombi, capo del settore interventi ordinari opere edili dell'Area conservazione edilizia dell'ateneo; Salvatore Piromalli e Carlo Catalano, imprenditori.
    I nuovi indagati sono Massimiliano Cataldo; Giancarlo Giucciardi, Sali Gjoka e Sandro Citarei, tutti imprenditori, e le rispettive società. Le accuse sono, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta, truffa aggravata e falso. In pratica, La Rosa e Colombi facevano pagare dall'Università gli imprenditori per lavori mai eseguiti, in cambio di mazzette che si aggiravano tra i 500 e i duemila euro a fronte di fatture che andavano dai cinquemila ai seimila euro. Il malaffare è andato avanti almeno dal 2014 alla metà del 2017 e la fatture fasulle sarebbe state diverse decine.
    A scoprire il "sistema" erano stati due funzionari dell'ateneo che avevano scoperto un foglio con le prove delle firme false di uno dei due fatte da uno dei sottoposti arrestati.
   

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