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Detenuto si cuce la bocca per protesta

Detenuto si cuce la bocca per protesta

La denuncia del Sappe, 'pochi agenti e troppi reclusi'

GENOVA, 18 aprile 2018, 19:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un detenuto maghrebino si è cucito la bocca con ago e filo per protestare per una richiesta respinta; un recluso sudamericano ha spaccato il lavabo del bagno della cella; due cellulari sotto le brande. E' la fotografia del carcere di Marassi, uno dei più sovraffollati d'Italia, contenuta nella denuncia di Michele Lorenzo, segretario ligure del Sappe. "A Marassi - scrive Lorenzo - si verifica anche il paradosso che da qualche tempo gli agenti non hanno acqua calda e i detenuti sì". Molti dei problemi, secondo il Sappe, sono causati dal sovraffollamento delle celle: invece di 516 detenuti ce ne sono 720, di cui oltre il 50% stranieri. Gli agenti invece sono sott'organico di 100 unità, anche se nessuno pone l'accento sui circa 70 poliziotti distaccati ad altre mansioni che risultano nella pianta organica di Marassi. "La risposta alle nostre istanze della giunta della Regione è stata la nomina del garante dei detenuti: non ne sentivamo l'esigenza", dice Lorenzo.
   

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