Tredici ordigni esplosivi risalenti all'ultimo conflitto mondiale sono stati rimossi nelle acque del lago di Como dai palombari del Comsubin della Spezia in un'operazione iniziata il 6 marzo e conclusa oggi. I palombari della Marina Militare sono intervenuti nella zona di Cernobbio (Como) per recuperare i residuati bellici che erano stati individuati a 20 metri da Villa Pizzo e sino a 26 metri di profondità dal nucleo carabinieri subacquei di Genova. "Si tratta di operazioni subacquee già di per sé complesse e delicate e che nei laghi prealpini presentano ulteriori difficoltà per le temperature rigide dell'acqua nei periodi invernali - ha spiegato il comandante dello speciale nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) Angelo Pistone - Ma l'elemento più sensibile è la profondità di lavoro. L'andamento del fondale del lago cresce molto rapidamente tanto da raggiungere le centinaia di metri allontanandosi di poco dal litorale".