"Un minimo di tolleranza, un minimo di
lettura corretta dei fatti e anche un concreto stimolo a
rivedere il dettato della norma". Lo ha chiesto il vescovo di
Ventimiglia-San Remo, Antonio Suetta, in un'intervista al tg di
Tv2000, commentando l'episodio di tre francesi denunciati per
aver dato cibo ai migranti senza autorizzazione. E' il primo
caso noto dopo l'approvazione dell'ordinanza del sindaco Enrico
Ioculano dell'11 agosto 2016 nata per motivazioni di ordine
igienico sanitario. "Parto da una considerazione di carattere
generale - ha sottolineato mons. Suetta - sul fatto di aver
emanato l'ordinanza. Il discorso lo capisco in linea di
principio cioè la somministrazione di cibo soprattutto se
avviene su larga scala ha risvolti igienico-sanitari e quindi
comprendo che vada regolamentata. Calata nella situazione
concreta l'ordinanza ha qualcosa di strumentale cioè di volere
contenere solidarietà e accoglienza. Ma con persone in estrema
difficoltà mi pare che si debbano prevedere giuste eccezioni
alla legge.
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