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Geppi Cucciari, je suis patata bollenti

Geppi Cucciari, je suis patata bollenti

Al Festival, "Noi abituati a bugie, manca verità su Regeni"

SANREMO, 12 febbraio 2017, 00:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Stasera io mi schiero dalla parte della donna: je suis patata bollente". Geppi Cucciari conclude la sua performance all'Ariston schierandosi contro il titolo sessista di Libero sulla sindaca di Roma Virginia Raggi.
    "Giudicare una donna per quello che molti maschi vorrebbero in dono è sbagliato", ha detto l'attrice, che nel 2012 diede una scossa al festival con il suo appello per Rossella Urru, la volontaria italiana rapita in Algeria. Interviene Carlo Conti: "Scusate per quegli uomini cretini che fanno tante bischerate".
    La Cucciari ricorda come manchi ancora la verità sull'omicidio del giovane ricercatore Giulio Regeni. "Siamo abituati alle bugie. Tipo un anno fa è morto in Egitto un ragazzo italiano, Giulio Regeni, e non abbiamo capito ancora perché" dice con amarezza.
   

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