"Abbiamo avviato provvedimenti di
recupero crediti e azioni disciplinari, alcune sono interrotte
in attesa delle decisioni della magistratura. Capisco che si
possa definire queste abitudini apparentemente molto italiche,
ma queste sono abitudini che non vanno bene, danneggiano tutta
la comunità e danneggiano il buon nome dell'ospedale San
Martino-Ist di Genova, della Liguria e del Paese. Insomma,
giustificare non va bene". Così Giovanni Ucci, direttore
generale ospedale San Martino Ist dallo scorso autunno, commenta
con amarezza l'indagine sui "furbetti delle analisi".
Le prime, sommarie stime, da verificare, indicherebbero una
cifra di circa 800 mila euro per esami non pagati, di cui 80-100
mila per analisi a famigliari e conoscenti dei dipendenti.
"Sono stati ipotizzati comportamenti inappropriati, addirittura
truffaldini - prosegue Ucci - Stanno indagando la magistratura
ordinaria e la magistratura contabile. Probabilmente la sentenza
contabile arriverà prima, perché è prevista nei prossimi mesi.
Le conclusioni della commissione tecnica che aveva attivato il
precedente direttore generale Mauro Barabino sono arrivate ad
agosto e sono state avviate azioni per recupero crediti".
Il dg del San Martino-Ist di Genova tiene a sottolineare che
"il problema non è tanto la somma, quanto il comportamento
inappropriato dei dipendenti".
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