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Alluvione Genova: pm; protezione civile sciatta e imprecisa

Alluvione Genova

Alluvione Genova: pm; protezione civile sciatta e imprecisa

GENOVA, 28 giugno 2016, 17:47

Redazione ANSA

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Quella venuta fuori nelle 70 udienze del processo per l'alluvione del 4 novembre 2011 è una "impietosa fotografia della protezione civile comunale". Un organo "che appare "approssimativo e sciatto" per colpa "degli attori di tutti i livelli che non sanno cosa fare, che non adempiono ai propri doveri e preferiscono fare altro piuttosto che stare in sala operativa". In poche parole, "una protezione civile che fino al 2011 era stata sottostimata se non addirittura considerata una seccatura". E' il quadro emerso nelle quasi sei ore di requisitoria del pm Luca Scorza Azzarà al termine della quale ha chiesto la condanna per l'ex sindaco Marta Vincenzi, per l'ex assessore Francesco Scidone e per i dirigenti comunali. "Chi doveva essere in sala operativa - ha detto il pm - era altrove, ha delegato, e i delegati a loro volta hanno sub delegato. Il sindaco ha preferito andare a un convegno, Scidone era in giunta, i dirigenti hanno mandato i funzionari che a loro volta sono arrivati quando si sono liberati da altri impegni".
    Le scuole, poi, non vennero chiuse per evitare ai politici "cattive figure" e anche la gestione della diramazione dell'Allerta ai vari istituti scolastici ha dimostrato una "approssimazione dell'organizzazione: non esisteva un indirizzario unico dei dirigenti scolastici, molti indirizzi erano sbagliati e le mail per avvisare dell'allerta furono mandate il giorno prima all'orario di chiusura delle scuole".
   
   

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