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Alluvione a Brugnato, otto indagati, anche il sindaco

Per lavori su condotta fognaria. Disposti sequestri

(ANSA) - LA SPEZIA, 26 NOV - I finanzieri del Comando Provinciale della Spezia e i carabinieri di La Spezia hanno eseguito due decreti di sequestro preventivo di beni patrimoniali per 50 mila euro. Il provvedimento nell'ambito dell'inchiesta relativa a un appalto per i lavori di ripristino della rete fognaria a Brugnato, danneggiata dall'alluvione del 25 ottobre 2011. Otto gli indagati, anche dipendenti comunali, per truffa, tentata truffa, falso ideologico e materiale in concorso. Per una società è stata riconosciuta la responsabilità amministrativa. Le indagini hanno consentito di appurare che prima degli eventi alluvionali non esisteva quella parte della fognatura, realizzata successivamente con fondi stanziati dalla Regione Liguria in regime di somma urgenza. L'inchiesta, denominata 'San Lazzaro' dal nome della strada di Brugnato dove sarebbe avvenuto l'intervento, è coordinata dal pm Luca Monteverde. I sequestri sono avvenuti a carico di un funzionario comunale responsabile del procedimento amministrativo dei lavori e di una società privata. Secondo quanto emerso dalle indagini, nate da un esposto presentato ai Carabinieri di Borghetto Val di Vara da un consigliere comunale di minoranza a Brugnato, è stato accertato che sono stati fatti atti pubblici falsi, attestanti la rottura, a causa dell'alluvione, della rete fognaria in via San Lazzaro e piazza dei Platani a Brugnato, dove in realtà la rete non esisteva. Ciò ha permesso alla ditta appaltatrice di emettere una fattura per lavori diversi da quelli realmente effettuati, avendo "un ingiusto profitto", scrivono gli investigatori, e arrecando danno alla Regione. Il danno erariale sarebbe stato di oltre 40mila euro. L'appalto relativo alla rete fognaria di via San Lazzaro aveva un importo iniziale di 115 mila euro Un ulteriore sviluppo investigativo ha poi consentito di verificare che è stata realizzata un'opera di urbanizzazione, in particolare, una stazione di pompaggio, risultata danneggiata dopo gli eventi alluvionali del 2011, che ha favorito una società privata per scomputare gli oneri di urbanizzazione, dovuti all'ampliamento degli immobili. In sintesi, i titolari della società si sono impegnati, anziché a versare nelle casse del Comune oneri per 46 mila euro, a realizzare delle opere pubbliche di pari valore. In realtà, le opere pubbliche eseguite avevano un valore di poco superiore ai 20 mila euro. Anche in questo caso il Comune è stato danneggiato.
   C'è anche il sindaco di Brugnato, Claudio Galante, tra le otto persone indagate dalla Procura della Spezia per i lavori post alluvione a una condotta fognaria del paese. Il sindaco è finito nel registro degli indagati per concorso in falsità materiale e ideologica e per tentata truffa in concorso. Le altre persone indagate, a cui è stato recapitato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, sono il capo dell'ufficio tecnico del Comune di Brugnato, Alberto Piaggi, il geometra Valter Zanuzzi, l'imprenditore Marco Chiappari, gli architetti Enzo Tonelli e Andrea Schiffini, e gli imprenditori Roberto Dittamo e Massimo Ciocconi, titolari della società Autoservice.

"Sono sereno, ho fiducia nella magistratura e saprò dimostrare il buon operato del Comune". Cosi il sindaco di Brugnato Claudio Galante, indagato per falsità materiale e ideologica e per tentata truffa dalla procura della Spezia nell'ambito di una inchiesta sui lavori post alluvione del 2011. Il sindaco sottolinea: "Abbiamo sempre fatto il bene del paese, risollevandolo dall'alluvione", dice Galante.

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