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Fisco: Giudice, Briatore usò maxiyacht violando legge

Fisco

Fisco: Giudice, Briatore usò maxiyacht violando legge

Sentenza, cambiò classe al Force Blue per ottenere agevolazioni

GENOVA, 09 ottobre 2015, 16:14

Redazione ANSA

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Flavio Briatore © ANSA/EPA

Flavio Briatore © ANSA/EPA
Flavio Briatore © ANSA/EPA

Flavio Briatore cambiò classe al suo yacht di lusso Force Blu "per eludere il fisco" riuscendo a non pagare 3,6 milioni di euro di Iva oltre alle accise sui carburanti. Lo scrive, in sintesi, il giudice Marco Panicucci del tribunale di Genova che ha inflitto all'imprenditore ed ex team manager della Renault in Formula 1 una pena di 1 anno e 11 mesi di reclusione con la condizionale per evasione fiscale legata all'utilizzo dell'imbarcazione di 62 metri. Lo yacht fu sequestrato dalla Guardia di finanza al largo della Spezia nel maggio 2010. Nelle motivazioni della condanna si legge che Briatore ha cambiato più volte 'classe', da commerciale a diportistica, alla lussuosa imbarcazione. In quel modo poteva usarla senza pagare le accise sul carburante e l'Iva su beni e servizi relativi anche alla manutenzione e alle forniture. A conferma che Briatore era di fatto il proprietario, secondo il giudice, anche il fatto che ha usato lo yacht per diversi viaggi, ad esempio ai Caraibi, senza pagare. "I cambi di classe - ha spiegato il giudice - sono il presupposto per l'adozione di un regime fiscale piuttosto di un altro". Come avevano indicato i pm Patrizia Petruzziello e Walter Cotugno, Briatore ha dunque usato il megayacht per uso diportistico in acque territoriali italiane dal 2006 al 2010. Ha potuto così non versare l'Iva all' importazione per 3,6 milioni di euro e non pagare le accise sul carburante. La volontà di eludere il fisco, secondo il giudice, è dimostrata anche in numerose mail tra lo stesso imprenditore, il comandante dello yacht e altri tre imputati (amministratori della società Autumn Sailing Limited che si erano avvicendati nel tempo). Il giudice scrive che lo yacht è stato costruito "per consentire al proprietario (così come si definisce lo stesso Briatore), di utilizzare una nave di lusso e al top delle prestazioni tecniche per le proprie esigenze di diletto e per mantenere relazioni utili in ogni campo, considerando la caratura delle persone ospitate a bordo, dall'industriale al primo ministro, oltre che per promuovere la propria immagine". Con Briatore erano stati condannati a 1 anno e 11 mesi con la condizionale il comandante Ferdinando Tarquini e Dominique Warluzer (amministratore della società). Una seconda amministratrice, Maria Pia De Fusco, è stata condannata al pagamento di una multa di 7 mln e 200 mila euro e una terza, Laurence Eckle Teyssedou, è stata assolta perchè il fatto non costituisce reato.

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