Marco Lotti, allora responsabile
aziende della Banca di Credito cooperativo di Pontassieve, e
"padre dell'attuale sottosegretario alla presidenza del
Consiglio Luca Lotti, firmò il parere positivo alla concessione
del mutuo da 697 mila euro, poi erogato alla Chil della famiglia
Renzi, il giorno dopo, 14 luglio 2009, l'assunzione del figlio
in Palazzo Vecchio dove Matteo Renzi era sindaco da poco tempo".
Lo ha detto, presentando alcuni documenti, Giovanni Donzelli,
capogruppo di Fdi al Consiglio regionale della Toscana. La Chil,
poi trasferita a Genova, è fallita.
"Le carte dicono che i debiti dell'azienda di famiglia di
Renzi sono stati pagati dai cittadini e non dalla famiglia di
Renzi grazie a delle carte, dei pareri e dei mutui concessi da
una banca, la Bcc di Pontassieve. E la firma ce l'ha messa Marco
Lotti" ha aggiunto Donzelli ricordando che la garanzia era stata
concessa da Fidi Toscana, la finanziaria della Regione Toscana.
Secondo il capogruppo di Fdi, che non vuole entrare nella
vicenda penale (oggi a Genova c'era l'udienza per la richiesta
di archiviazione avanzata dal pm sul fallimento della Chil, il
gip si è riservato la decisione), si tratta comunque di "una
gestione di bande familiari che con disinvoltura, e anche con
aspetti di poca moralità, gestiscono il potere e l'economia
soltanto per interessi privati. Una situazione - ha detto - che
oggettivamente è insostenibile per qualsiasi Paese civile e
democratico" ha proseguito.
E ora sarà chiamata a risponderne anche la Regione Toscana
perchè quando Fidi garantì per il mutuo fino all'80%, "perchè si
trattava di un'azienda femminile e toscana", in realtà già era
cambiato l'amministratore: Tiziano Renzi aveva preso il posto
della moglie" e, quindi, "la garanzia comunque non avrebbe
potuto superare il 60%. Fidi aveva la possibilità di verificare
i cambiamenti societari che modificavano la garanzia che invece
non è mai stata interrotta". "Ci sono delle carenze della
Regione Toscana che ne dovrà rispondere martedì o mercoledì in
Consiglio Regionale, dove la vicenda è all'ordine del giorno,
come mi auguro presto ne risponderanno Renzi e Lotti
direttamente alla nazione" ha concluso Donzelli.
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