"Invito i sindaci a comportarsi con
buon senso e a tutelare i propri concittadini dicendo no
all'accoglienza dei sedicenti profughi che hanno rifiutato di
farsi identificare". Lo ha detto Sonia Viale, consigliere
regionale designata alla vicepresidenza della Regione Liguria e
segretario regionale della Lega Nord Liguria, commentando
l'arrivo in Liguria di altri 150 profughi da Pozzallo e Reggio
Calabria.
Gli immigrati che non si fanno identificare "non sono
richiedenti asilo - ha detto Viale -, scappano subito e quindi
andrebbero rinviati al Paese di provenienza. Inoltre, per chi è
sprovvisto di certificato sanitario che attesti l'assenza di
malattie infettive e trasmissibili, il sindaco, come autorità
responsabile della salute dei propri concittadini, dovrebbe
ordinare il divieto di dimora". Per quanto riguarda la
situazione di Genova, Viale condivide "la preoccupazione dei
cittadini di alcuni quartieri che si sono ritrovati
improvvisamente come vicini di casa decine di immigrati. Questa
situazione è il risultato della politica dell' accoglienza
diffusa attuata dalla giunta Doria che probabilmente non ha
valutato con attenzione i disagi per gli abitanti di zone
decisamente poco consone, dal punto di vista logistico e non
solo, a essere adibite a centri d'accoglienza".
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