Fumata nera per la modifica della legge elettorale regionale: non è stata trovata una intesa per abolire il listino nè per attribuire un premio di maggioranza che garantisca la governabilità in caso di risultati in equilibrio e si andrà alle prossime elezioni a maggio con la vecchia normativa. Un tentativo estremo per una intesa è andato a vuoto e al momento del voto la proposta del Pd per l'abolizione del listino e il premio di maggioranza ha ottenuto 19 voti contro i 27 necessari.
La proposta di legge 363, che prevedeva alcune modifiche alla legge elettorale in vigore, non ha dunque raggiunto il quorum richiesto di 27 voti. Il provvedimento ha ottenuto 19 voti a favore (Pd, Federazione della sinistra, Udc, Percorsi di Liguria) 3 contrari (Ezio Chiesa di Liguria Cambia, Gino Garibaldi e Alessio Saso di Area Popolare) e 2 astenuti Alessandro Benzi e Andrea Stimamiglio (Gruppo misto). Prima di questa votazione, era stato approvato dal centrosinistra un sub emendamento proposto da Andrea Stimamiglio (Gruppo misto) che prevedeva la preferenza di genere. Cioè il voto con preferenze distinte fra maschi e femmine. L'approvazione di tale emendamento ha provocato la reazione delle opposizioni di centrodestra (Forza Italia, Area Popolare, Liste Biasotti), che hanno conseguentemente respinto l' emendamento Stimamiglio sostitutivo dell'intera legge elettorale che avrebbe abolito il listino. Decaduta questa proposta è stato allora votata la proposta di legge così come era stata approvata dalla commissione con soli 19 voti a favore contro i 27 previsti dallo Statuto. (ANSA)
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