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Spese pazze in Consiglio, nei guai Rixi

Spese pazze in Consiglio, nei guai Rixi

Denunciato per peculato, nel mirino viaggi e cene tra il 2010-12

GENOVA, 22 gennaio 2015, 14:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'inchiesta sulle spese pazze al Consiglio regionale coinvolge la Lega Nord. La Gdf ha denunciato Edoardo Rixi, candidato alla presidenza della Regione, Francesco Bruzzone e Maurizio Torterolo. Sono accusati di peculato per le spese tra 2010-2012. Anomalie sarebbero state riscontrate nella rendicontazione di cene, viaggi, parcheggi. "Sono amareggiato - dice Rixi - abbiamo seguito le indicazioni dell'Ente. E' assurdo che gli accertamenti si siano protratti fino alla campagna elettorale". Sono accusati anche di falso, oltre che di peculato, i tre consiglieri regionali della Lega Nord in Liguria, Edoardo Rixi, Francesco Bruzzone e Maurizio Torterolo. Le fiamme gialle hanno contestato il reato perché sarebbero state modificate alcune ricevute fiscali finite tra i giustificativi rimborsate dalla Regione. Tra le spese contestate dalla guardia di finanza genovese numerosi viaggi fatti in località turistiche e non istituzionali: da Courmayer a Limone Piemonte, a Venezia, Pisa e Aosta. I viaggi rimborsati sarebbero stati fatti quasi tutti nei fine settimana o durante le feste, soprattutto a Pasqua. Un consigliere si sarebbe fatto rimborsare anche una notte passata in un motel a Broni (Pavia). Tra gli scontrini sono finite anche spese di ristorazione: ostriche consumate a Nizza, menù bambini e anche un cenone di capodanno. Oltre a vari pranzi e cene nei giorni festivi come Primo Maggio, 25 Aprile, Ferragosto e Pasqua e Pasquetta. Tra le altre spese contestate anche l'acquisto di strenne natalizie, libri, agendine, bottiglie di spumante e grappe. Le somme vanno da poche centinaia di euro fino a oltre 10mila euro.
   Il caso è sulla scrivania del sostituto procuratore Francesco Pinto, che si occupa da tempo delle spese dei gruppi consiliare e che vede indagati diversi esponenti politici di più gruppi. Fino a oggi sono 17 le persone indagate (fra consiglieri ed ex consiglieri): Roberta Gasco, nuora di Clemente Mastella (ex Udeur e Forza Italia), e Lorenzo Castè (ex Rifondazione) indagati per la legislatura 2005-2010. Poi gli ex Idv: Nicolò Scialfa, Marylin Fusco, Maruska Piredda e Stefano Quaini. Del Pd Nino Miceli; Rosario Monteleone (Udc, dimessosi da presidente della giunta regionale) e il capogruppo del partito di Casini, Marco Limoncini. E ancora, Franco Rocca (ex Pdl, oggi Ncd), Alessio Saso (ex Pdl, oggi Ncd); Luigi Morgillo (ex Pdl, oggi Forza Italia); Raffaella Della Bianca (ex Pdl, oggi Gruppo Misto); Aldo Siri (Lista Biasotti). All'elenco vanno aggiunti Giovanni Paladini, marito della Fusco ed ex plenipotenziario dell'Idv, ora fuori dal partito come tutti gli altri indagati del partito di Di Pietro partito di Di Pietro in Liguria), Mario Amelotti (tesoriere Pd) e Giorgio De Lucchi (ex tesoriere Idv).

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