"Credo che gli Europei di calcio
saranno un'occasione simbolica, plastica, per dire 'stiamo
ripartendo', stiamo tornando alla normalità, come il paese
vuole". Lo ha detto il direttore sanitario dell'INMI 'Lazzaro
Spallanzani' di Roma, Francesco Vaia, al termine del ciclo di
vaccinazioni effettuate a diversi giocatori della Nazionale di
calcio in vista dell'Europeo al via dall'11 giugno con gara di
apertura all'Olimpico di Roma. "Al pari di come diciamo che
vogliamo riaprire tutto, anche lo spettacolo, il cinema, i
teatri. Noi qui vaccineremo anche gli atleti olimpici (quelli
indicati dal Coni tra i qualificati a Tokyo 2020 ma che non
rientrano tra quelli dei gruppi sportivi militari già vaccinati,
ndr), faremo tutto, ma con grande senso di responsabilità,
stando attenti a rispettare le regole. La vaccinazione è uno
strumento strategico, ma senza il nostro comportamento rischiamo
di vanificarlo". "Vaccinare lo staff degli Europei significherà
creare quella bolla negativa che ci consentirà di fare entrare
all'Olimpico un numero di spettatori rilevante che sarà in
possesso della vaccinazione, o quelli che nel giro delle 24-48
ore prima dell'evento si saranno sottoposti al tampone
negativo", ha proseguito Vaia, sottolineando ancora una volta
che "bisogna convivere con il virus fin quando non lo
sconfiggeremo completamente, cosa che avverrà. Ma fino ad allora
dobbiamo avere senso di responsabilità ma anche senso di
riapertura. Diamo un messaggio all'Europa che questo paese è in
grado di fare tutto".
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