''Questa situazione va in qualche
maniera sbloccata, una riapertura di almeno alcuni degli spazi
destinati allo spettacolo potrebbe essere un primo passo per una
forma di avvicinamento graduale a una vera ripresa perché
altrimenti si corre il rischio che la gente perda l'
abitudine''. Michele Dall' Ongaro, sovrintendente dell'
Accademia Nazionale di Santa Cecilia, non perde l' ottimismo
nonostante il nuovo slittamento del via libera alle sale da
concerto. ''E' molto difficile - dice all' ANSA - trovare un
punto di equilibrio tra la garanzia del rispetto delle
condizioni per tutelare la salute e la ripresa dell' attività
artistica con la presenza degli spettatori. Noi abbiamo sempre
sostenuto che i teatri con tutte le procedure adottate hanno le
carte in regola, come nel nostro caso, per la massima sicurezza
del pubblico e che quindi ci sentiremmo di poter riaprire i
nostri teatri in qualsiasi momento. Senza forzare la mano
pensiamo che si potrebbe riprendere l' attività''.
L' emergenza in corso da quasi un anno ha fatto riflettere.
''Abbiamo imparato - osserva Dall' Ongaro - che alcuni beni
immateriali non sono un lusso ma rispondono a una bisogno
profondo del genere umano e che quindi sono beni di prima
necessità. La musica è una forma straordinaria di contatto. Per
questo non bisogna spegnere la luce, tutti devono mantenere vivo
questo presidio di civiltà, anche la più piccola istituzione con
un minuscolo concerto''.
Le difficolta maggiori per l' Accademia Nazionale? ''Stiamo
portando avanti caparbiamente la programmazione con ricavi zero
- rimarca Dall' Ongaro -. Non abbiamo introiti dalla
biglietteria e ringraziamo molto i nostri soci privati, le
aziende, i mecenati e gli abbonati che ci sostengono. Dall'
inizio dell' emergenza il danno subìto è di milioni di euro.
Stiamo rimborsando i biglietti venduti ma per gli abbonamenti
aspettiamo per capire se possiamo recuperare dei turni''. Il
sovrintendente di S. Cecilia ribadisce l' importanza della
proposta fatta da Maurizio Pollini e sulla quale un po' tutte
le fondazioni concordano: i lavoratori della musica dovrebbero
poter accedere ai vaccini quanto prima per poter ripartire in
tutta sicurezza con gli spettatori in sala.
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