Da tre settimane è in prima linea
nella battaglia contro il coronavirus. In qualità di primario di
riabilitazione geriatrica al Gemelli di Roma Francesco Landi
coordina due reparti Covid-19 al Policlinico. E da membro del
cda di Sport e Salute prova a ragionare su come e quando potrà
ripartire l'attività agonistica. "Dobbiamo cercare assolutamente
di ripartire, ma senza farci prendere la mano e abbassare la
guardia -dice. Meglio rinunciare ancora a qualcosa oggi per
riguadagnarlo magari a settembre piuttosto che rischiare un
contagio di ritorno. In quel caso la situazione diverrebbe
drammatica non solo per lo sport ma per il Paese". I numeri
attuali sono ancora pesanti e il lockdown non sembra destinato a
cessare a breve. "Abbiamo davanti una nuova malattia che nessuno
conosceva e che ha sconvolto tutti modificando quanto facevamo.
La stiamo studiando, con le evidenze scientifiche sul campo e
quelle che arrivano dalla Cina" dove tutto è cominciato. "Non è
una semplice influenza. C'è chi non ha sintomi o ne ha pochi, ma
sfortunatamente c'è anche chi accusa sintomi di polmonite
importante. E non parlo solo di anziani -dice il primario che
passa anche 14 ore al giorno al Gemelli. Si ammalano anche i
giovani". Quindi pure gli sportivi sono a rischio. Non a caso ci
sono discipline di contatto come il rugby che hanno già chiuso
la stagione. "E inevitabile è stato il rinvio di Olimpiadi e
Europei di calcio -dice- ma come il Paese, pure lo sport deve
ripartire. Speriamo e ipotizziamo, se il trend si mantiene
questo, di riprogrammare alcune attività d'allenamento
individuale tra 2 settimane". Se davvero "iniziamo a scollinare"
la prospettiva è di provare a ripartire dopo Pasqua, rispettando
ancora isolamento e distanze minime, e magari con uno screening
per gli sportivi. Per tornare a allenarsi bisogna essere sani,
asintomatici e negativi al Covid-19". Alcune discipline sono più
avvantaggiate perché prevedono un contatto minimo, "penso a
nuoto tennis, atletica. Più complicato è per gli sport di
squadra" dice Landi, senza tralasciare l'aspetto del pubblico:
"Resta una grande incognita, per rivedere gli stadi pieni ci
vorrà tempo. Ci divertiremo ancora per un pò a guardare lo sport
in tv".
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