Al momento, nell'iter di valutazione
delle richieste di iscrizione in white list, figura tra i reati
ostativi (a fronte dei quali si nega l'iscrizione e scatta
l'interdittiva antimafia) solo quello di attività organizzate
per il traffico illecito di rifiuti, mentre mancano altri reati
ambientali. Lo ha sottolineato il prefetto Carmine Valente,
direttore della struttura di missione "Antimafia Sisma", sentito
oggi in audizione dalla Commissione parlamentare Ecomafie.
Valente, che era accompagnato dal viceprefetto Paolo Giovanni
Grieco e dal funzionario Luigi Carbone, ha riferito in merito
alle attività della struttura, che ha il compito di verificare
la documentazione antimafia delle società impegnate nei lavori
di ricostruzione post-sisma, sia nel centro Italia, sia in altre
aree del Paese.
A fronte della lacuna messa in evidenza da Valente,
"Antimafia sisma", in base a specifiche linee guida, avvia però
ulteriori accertamenti quando in capo ai soggetti che presentano
la richiesta c'è un reato ambientale.
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