È da escludersi la legittima difesa per
Daniele De Santis, condannato a 16 anni per la morte del tifoso
napoletano Ciro Esposito: "da un lato, De Santis aveva provocato
la situazione di pericolo" e "dall'altro aveva assunto una
reazione non proporzionata all'offesa. Pur potendo puntare
l'arma o sparare in aria, non l'aveva fatto e risulta avere
esploso colpi ad altezza d'uomo (cinque in rapida successione)
dei quali quattro andarono a segno". Lo scrive la Cassazione
nelle motivazioni della sentenza con cui il 25 settembre scorso
ha condannato a 16 anni l'ultrà romanista per l'omicidio del
giovane napoletano, a Roma poco prima della finale di Coppa
Italia tra Fiorentina-Napoli nel maggio 2014.
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