"Chiedo scusa a chi se la prende con
le treccine di Greta e non con la loro incompetenza". Cosi' il
geologo Mario Tozzi ha aperto stamani gli interventi alla
manifestazione di Roma per lo sciopero per il clima, ai Fori
Imperiali. Sotto un sole caldo, davanti a migliaia di ragazzi,
soprattutto delle superiori, hanno parlato ragazzi dalle medie
all'università. Unici adulti sul palco, Tozzi e il climatologo
del Cnr Antonello Pasini.
Alice, 9 anni, ha letto in inglese e in italiano un messaggio
a Greta Thunberg: "Grazie per aver cominciato questo sciopero -
ha detto Alice -: se tu non l'avessi fatto, le persone non si
sarebbero interessate al cambiamento climatico". Luca, studente
di terza media, ha spiegato che "se sono qui è grazie a Greta.
Il futuro di tutto quanti è in pericolo. Tocca a noi fare
qualcosa".
Antonello Pasini, climatologo del Cnr, ha invitato i ragazzi
"se sentite parlare qualche esperto, andate a guardare su Google
se questa persona fa ricerca sul clima davvero. Un fisico
nucleare non puo' parlare di scienza del clima". Per Lorenzo, 13
anni, "se si vuole il cambiamento, bisogna essere il
cambiamento. Noi siamo il cambiamento, vi invito a esserlo tutti
i giorni".
Fra un intervento e l'altro, sono stati letti brani del
recente rapporto sul riscaldamento globale dell'Ipcc, la
commissione dell'Onu sul clima. Fra il pubblico, i cartelli
erano piuttosto artigianali, ma meta' erano scritti in inglese.
Fra questi, "Make Our Planet Great Again" e "No one is to small
to make the difference". Gli slogan gridati erano "Con Greta
salviamo il pianeta" e "11 anni, questo ci rimane, se non agiamo
adesso, il mondo poi scompare".
Il clima era allegro e festoso. L'organizzazione, un po'
improvvisata, e' stata curata dagli attivisti romani di Fridays
for Future, i presidi per il clima del venerdì sull'esempio di
Greta Thunberg. Sul palco sono intervenuti anche i giovani delle
principali ong ambientaliste e delle associazioni di studenti.
Durante l'evento, hanno suonato alcuni giovani cantautori e
c'e' stato il coro collettivo di una canzone in inglese sul
clima, sulla musica di Bella Ciao. Molte critiche dal palco alla
classe politica, ma niente attacchi a singoli partiti. L'unico
riferimento diretto a un politico e' venuto da un coro tra la
folla, "più pinguini, meno Salvini".
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