Nelle aree terremotate la
produzione di latte è calata del 20% anche per la chiusura delle
stalle, ma le difficoltà non hanno scoraggiato la maggioranza di
agricoltori e allevatori che, a prezzo di mille difficoltà e
sacrifici, non hanno abbandonato il territorio ferito e sono
riusciti a garantire la produzione della maggior parte delle
tipicità. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti a due
anni dalla prima scossa che il 24 agosto 2016 ha devastato ampie
aree del centro Italia. A Castelluccio di Norcia è in piena
raccolta la prestigiosa lenticchia con la falciatura degli oltre
500 ettari seminati e un raccolto che si prevede buono attorno
ai 3mila-4mila quintali, secondo l'organizzazione agricola. E
sulle tavole rimangono anche il ciauscolo, il caratteristico
salame spalmabile marchigiano, il pecorino dei Sibillini e le
tante altre specialità del territorio - spiega una nota
Coldiretti - come la patata rossa di Colfiorito, lo zafferano,
il tartufo, il prosciutto di Norcia Igp o la cicerchia.
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