La Procura di Roma impugnerà in
Cassazione la decisione con cui il Tribunale del Riesame ha
annullato l'interdizione dal servizio per un anno per il
maggiore dei carabinieri, Gianpaolo Scafarto, indagato nell'
inchiesta Consip. Nel provvedimento davanti alla Suprema Corte
il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi
intendono ribadire che la condotta dell'ufficiale dell'Arma,
indagato per depistaggio, rivelazione del segreto d'ufficio e
falso, sia stata dolosa. Per il Tribunale della Libertà, invece,
quanto contestato a Scafarto dalla procura, nell'attività di
indagine su Consip quando era al Noe, "non è una chiara
dimostrazione del dolo" in quanto le " evidenze istruttorie -
scrivono nelle motivazioni al provvedimento di annullamento -
consegnano invece una realtà diversa che induce a propendere per
l'errore involontario che l'esperienza giudiziaria permette di
riscontrare quotidianamente nelle informative di pg".
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